giovedì 6 maggio 2010

Un mondo di parole

Siamo in un mondo di parole vuote.
Sembra indispensabile parlare, necessario ai fini della sopravvivenza. Ancora di più però è farlo su cose inutili, banali, vuote; parlare, sennò, di cose che non si conoscono, discorrendo sui massimi sistemi del mondo, senza basi, nel modo più arbitrario possibile. C'è il gusto di aprire la bocca solo per dare un po' d'aria alle corde vocali e consumare dell'ossigeno. Parlare, Parlare, Parlare. Inesorabili. Si parla di tutto tranne che di ciò di cui veramente vogliamo discorrere e confrontarci. Ci si tiene dentro ciò che ci fa persone interessanti e non una massa informe che sbava dietro a minigonne vertiginose o addominali scolpiti. Teniamo noi stessi talmente nascosti agli altri che finisce che la nostra identità si fonde alla maschera che la socierà finisce per darci. Vuoti. Ci si crede persone rispettabili a parlare dell'inquinamento, della politica mondiale, dei bambini in africa che muoiono. Per carità non ho nulla contro ciò, ce l'ho solo contro coloro che fanno finta di essere impegnate in qualcuno di questi ambiti mentre, in realtà, gli serve solo per farsi vedere persone migliori. Mai nessuno che mi dica un "si ok... però sinceramente a me non tange tanto la cosa, o comunque non saprei come migliorarla, mi dispiace, però...". Invece tutti per il gusto di dare aria alle corde vocali e sentirsi socialmente impegnati dicono come, se loro fossero al potere, renderebbero il mondo perfetto. Poi non fanno nulla. Allora lo risolvo io il problema della povertà e della crisi economica mondiale! Creiamo una tassa per chi apre la bocca tanto per fare, per ventilare l'esofago e sentirsi migliore. X°D Un po' di silenzio per favore! La parola non è l'unico modo per comunicare e, per favore, non usatela a sproposito. ok... la smetto...ultimamente sono irritabile e trovo il blog un buon metodo di sfogo (così poi magari imparo anche a scrivere, cosa che non sarebbe tanto malvagia, arrivata alla mia veneranda età xD).

Nella foto:
bimba tibetana con uno
sguardo stupendo che secondo
me si esprime meglio di molte parole.




Tea

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